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G.I. Joe La vendetta


Trama:
La squadra dei G.I. Joe è attirata in un’imboscata e praticamente decimata. Sopravvivono in pochissimi, il mandante della strage è il Presidente degli Stati Uniti, o almeno dice di esserlo, in realtà Zartan ha preso il suo posto per aprire la strada verso la Casa Bianca ai Cobra, che hanno un piano per disarmare gli arsenali nucleari delle principali potenze mondiali e poi minacciarle con nuove armi di distruzione. Solo tre uomini hanno capito cosa sta succedendo, per mandare a monte il piano dovranno fare nuove alleanze con ex nemici e andare a trovare il “Joe” originale.
La scelta di un nuovo regista che viene dal cinema e dagli show televisivi di danza (due film di Step Up sono i suoi successi maggiori) è la cifra più evidente della nuova piega che prende la saga di G.I. Joe. La Hasbro non si è arresa nonostante un successo molto moderato del primo film, e non ha abbandonato il suo secondo franchise cinematografico (dopo il ben più fortunato Transformers), scegliendo di ignorare i collegamenti con il film del 2009.
I G.I. Joe di questo nuovo film sono diversi (Channing Tatum, tra i protagonisti del film precedente, esce presto di scena, ma in più arriva Bruce Willis, un gigante di questi ruoli) e così il tono del film, piegato in maniera molto più decisa che in precedenza sull’azione, potendo avvantaggiarsi di una mano abilissima nell’agitare corpi di fronte alla macchina da presa, e di un corpo filmico straordinario come quello di Dwayne Johnson. Il tocco di John M. Chu infatti si vede subito, fin dalle prime sequenze, in cui la consueta narrazione è schiacciata dall’azione non solo in termini quantitativi (cioè il tempo dedicato ad essa) ma soprattutto in termini qualitativi.
Il difetto principale del film precedente, ovvero la pretesa di saper parlare anche di romanticismo, valori, e sentimenti nel mezzo di una storia tra le più spensierate e implausibili, è scacciato di colpo. Al nuovo team creativo non interessa il lato umano (giusto a Dwayne Johnson è lasciato un scampolo di vita privata con le bambine, ma l’impressione è che abbia più a che vedere con l’immagine che l’attore sta formando per sè che con le intenzioni del film) quanto le possibilità filmiche offerte dalla produzione.
G.I. Joe – La vendetta corre con passo indemoniato e a tratti con un certo stile dalla cima dei monti fino alle spiagge, sul cemento e sull’acqua, inventa coreografie originali e si rifà quanto deve allo stile e agli insegnamenti del cinema d’azione orientale. C’è una sequenza appesa per le funi sui monti che guarda ad alcune invenzioni di La foresta dei pugnali volanti e un duello finale in cui le pistole sono usate come spade in spazi stretti che sembra uscito dalla mente di Tsui Hark.
E alla fine, pur non riuscendo ad approdare alle vette del cinema asiatico, G.I. Joe – La vendetta riesce a trovare una dimensione originale e personale per una saga che era partita con il piede sbagliato, all’insegna della banalità e della mancanza di una voce propria. Peccato quindi che una trama poco inventiva (ma anche qui molto ripiegata su modelli asiatici vista la dinamica di svelamenti, scambi di persona e tradimenti) non riesca a dare dignità ai cattivi, privandi il film di un villain di livello. Cobra commander infatti compare poco, agisce poco, decide poco e ha poco carisma…

Versione: Video: Cam – Audio: MD – Qualità V:4 – A:4.5

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